Quaresima 2020 | Venerdì Santo: quella morte tremenda che dà salvezza

«Era verso mezzogiorno quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò» (Lc 23, 44-46).

Alla nostra fede e al nostro amore viene affidata ogni considerazione. Entriamo consapevolmente nella storia della nostra redenzione. Rivolgiamoci alla Madre: “Concedici, Madre, di starti accanto presso la croce e di partecipare al tuo dolore. Imprimi nel nostro cuore il grande trasporto di amore verso Gesù, il Figlio tuo”.

Meditiamo su un testo dell’apostolo Paolo: “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci hai amati, da morti che eravamo per i peccati, ci hai fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati” (Ef 2, 4-5).

Nel giorno del più grande dolore dell’umanità intera, l’opera della salvezza compiuta da Gesù, è il più grande dono che Gesù ha fatto all’intera umanità. Il Padre, in persona, ha visto realizzato il suo disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1, 10).

Con la morte di Gesù abbiamo ricevuto “il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, che è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di quanti Dio si è acquistato col prezzo del sangue del suo Figlio” (Ef 1, 13-14).

Sia questo giorno l’inizio della nostra totale rinascita come autentici e consapevoli figli di Dio, divenuti membra del Corpo del Figlio suo.

Ti amerò, sempre, Gesù, mio Signore e Redentore, vivendo per te, con te, in te!

(don Nicola Giordano – “Gloriarsi in Cristo con Paolo – Cammino Quaresimale; Edizioni VivereIn, 2009)

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