Quaresima 2023 | Mercoledì della prima settimana

Convertitevi, fate penitenza, fatevi nuovi nel cuore e nello spirito (Ez 18, 31).

Non piace a tutti l’invito a fare penitenza. C’è chi dice, infatti, che il tempo che viviamo è troppo breve e che tristemente viene attraversato da dolori e sofferenze. La vita viene anche vista come un camminare in una valle di lacrime. Ma Dio non vuole tutto questo. Dio, infatti, non vuole il dolore, la malattia, la morte. Dio vuole e dà la pace, la gioia, l’amore. Dio, come dice la Scrittura, è colui che si prende cura dei suoi figli come della pupilla dei suoi occhi. La Scrittura ci descrive Dio come colui che ci protegge “all’ombra delle sue ali”. Gesù viene presentato sempre come lo Sposo che invita a far festa. La vita con Gesù, poi, è un tripudio di festa. A quanti gli facevano notare che i suoi discepoli non facevano penitenza, egli rispondeva che non si può essere tristi se si sta con lo Sposo. La vera penitenza non comporta il castigo, la mutilazione, la rinunzia. La vera penitenza richiede, invece, la forza e l’impegno a farsi nuovi nel cuore e nello spirito. È bello, infatti, indossare sempre abiti nuovi, gli abiti della festa. Ma si fa festa quando tutto è armonia e gioia. Allora anche le lacrime vengono asciugate dalle carezze dell’amore. La vera penitenza sta nel sapersi fare un cuore nuovo, capace di distaccarsi da ogni forma di ingiustizia, di malvagità, di cattiveria. Un cuore nuovo è proprio di chi non sa fare il male e non lo sa neppure immaginare. Un cuore nuovo lo si trova solamente in colui che tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto perdona, tutto sopporta, tutto ama. Un cuore nuovo è la dimensione di vita di colui che vive immergendosi in Dio, che è sempre nuovo, luminoso, grande.

Andrò a verificare le mie più piccole azioni ed i più piccoli movimenti del mio spirito per purificarli profondamente. Voglio che tutto sia nuovo in me, nel mio cuore, nella mia vita, nelle mie azioni. Lotterò ogni forma di pigrizia, di mollezza, di egoismo.

Cammino quaresimale tratto da “Quaresima: fissare lo sguardo in Gesù di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein

Potrebbe interessarti

Articoli simili