Quinta Settimana di Quaresima
Mi auguro che questo Messaggio di Amore della quinta settimana di Quaresima giunga a coloro che sono desiderosi come noi di essere pienamente configurati a Gesù, il Nazareno, fino a poter dire come Lui: “Chi vede me, vede il Padre, il vero Dio, Signore e Padrone dell’universo”.
Mancano pochi giorni alla conclusione di questa storia di sublime Amore. Proprio quel Figlio, Gesù di Nazareth, unico vero Figlio di Dio Padre, è il punto di arrivo e di conclusione.
Ci proponiamo di vivere la quinta settimana di Quaresima con singolare devozione, affetto, preghiera. Il Mistero è eccellente e grande, difficile da comprendere per noi. È il preludio della grande Festa di Amore. Dovremmo maggiormente credere e stabilirci nella Festa del suo grande Amore divino.
La fede in Gesù, vero Figlio di Dio e vero Figlio dell’uomo, ci dà conforto per meglio vivere su questa terra, a volte immersa nelle tenebre.
Dobbiamo, però, costatare che l’umanità stenta a credere a questo Mistero divino-umano di Gesù, nostro Salvatore.
In questa settimana inizieranno alcuni riti e momenti significativi della passione di Gesù, che sono per noi un invito a vivere con maggiore amore. Occorre andare al di là degli stessi riti e incontrare Lui, il Salvatore di tutti.
Dobbiamo rinnovare e rafforzare la nostra fede totalmente e unicamente nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, in Maria, la grande Madre. Saranno questi i motivi che guideranno le nostre celebrazioni, i nostri riti, i nostri canti.
Li dobbiamo vivere con intenso amore, intensa fede e speranza. Così Dio ama i veri adoratori. Non si tratta, infatti, solo di partecipare ai riti della liturgia o alle processioni, ma di leggere e comprendere la verità, quella verità di cui vogliamo essere interpreti e diffusori. Il nostro desiderio deve essere: giungere alla conoscenza fatta soprattutto di opere ed essere come il Nazareno, unico messaggero di vita, di speranza, di amore.
Celebreremo la Pasqua se risveglieremo questi sentimenti di perfetta comunione, di identità con Gesù di Nazareth, Salvatore e Redentore dell’intera umanità.
Rivolgiamo la nostra preghiera alla Santissima Trinità affinché trasformi tutti gli uomini e tutte le nazioni in autentico tempio di Dio.
Dio non sta unicamente rinchiuso in un tabernacolo. Ciascuno di noi è una pisside. In noi deve trovare dimora il vero Dio, il Figlio del Padre, fattosi Uomo come noi. Egli oggi ci vuole come il Figlio fattosi Uomo-carne.
Dobbiamo oggi dare risalto anche a quella Donna, chiamata Madre dal Figlio, ed essere come Lei, la piena di grazia, corredentrice del genere umano.
Gesù ci ha insegnato ad essere suoi seguaci. Mai nella sua vita organizzò manifestazioni spettacolari. Anche nel momento della Risurrezione, Gesù non si presentò con un abito eccellente degno della grandezza di Dio. Si presentò a tutti gli Apostoli come l’Uomo-Dio desideroso di mangiare con loro il nuovo cibo. Neppure gli Apostoli che lo rividero sotto la vera luce e ascoltarono il suo parlare, identico a quello dei tre giorni precedenti, al principio credettero pienamente alla sua risurrezione, nonostante Pietro e Giovanni non lo avessero trovato nella tomba e un Angelo annunziò loro che era risorto.
Speriamo che anche noi, un giorno possiamo riascoltare la voce dell’Angelo che ci dice: “Non è qui”. Non è qui, nel mio egoismo, nel mio orgoglio, nella mia mentalità…
Se poi ci chiediamo dov’è Lui, Egli stesso, chiamandoci per nome, ci dirà: “Vi precedo sempre in tutto il mondo perché voi, miei testimoni possiate essere vera voce e vera luce nel mondo intero”.
Sarebbe bello se anche noi in questa settimana, al compiersi della nostra ricerca di Lui, riuscissimo a chiamarlo “Rabbì” e ad abbracciarlo con la intensità dell’amore profuso dalla famosa “Maria di Magdala”.
Nicola Giordano