Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
Mai più il cuore, oggi, potrebbe essere duro come pietra. Mai più le mani potrebbero essere callose e i volti rugosi, perché sulla soglia della vita non è seduta la morte ma la resurrezione.
Nel cuore dell’uomo vive lo Spirito, per averlo infuso Dio stesso, a garanzia e caparra di vita nuova.
Ma la mente dell’uomo può rimanere chiusa alla verità e i suoi occhi alla luce. Ed egli può continuare ad essere cieco nato che si compiace di mendicare lungo il ciglio della vita. Non ode o non vuole udire il grido del mondo o quello degli astri e dell’universo intero che inneggia a Dio. Ama vivere da accattone, l’uomo, elemosinando le briciole di luce e di piaceri. Poi batte l’aria e si illude di sentire applausi sulla sua nullità.
Dio ci è vicino e chiama; esorta ed invita. «Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore». Intima, delicata, ricca di grazia è la sua voce. A Lui, come Pietro e gli Apostoli, oggi, diciamo: «Dove andremo noi, Signore, lontano da Te? Tu solo hai parole di vita eterna!».
Oggi, come d’incanto, si aprono le porte del convito.
Nicola Giordano, “Quaresima – intimità divina”, Edizioni VivereIn, 1986