15 Agosto 2022
Solennità dell’assunzione di Maria Vergine al cielo
Festa della sacralità cosmica
Il 15 agosto, nel cuore dell’estate, la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione di Maria al cielo. Questa festa mariana affonda le sue radici nella fede delle comunità cristiane dei primi secoli e testimonia la profonda devozione che i cristiani hanno sempre nutrito verso la Madre di Gesù, e che ha attraversato i secoli fino alla definizione del mistero, avvenuta nel 1950 ad opera di Pio XII.
La costituzione Lumen Gentium del Concilio Vaticano II così si esprime: “ l’immacolata Vergine…finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste col suo corpo e la sua anima, e dal Signore esaltata come regina dell’universo (Lumen Gentium 59)
La fede che Maria sia stata assunta in cielo in corpo e anima, in realtà, non sembra trovare riscontro immediato nella nostra vita, nel nostro vissuto e nella nostra attuale mentalità. D’altronde non è facile descrivere questo transito di Maria Vergine.
Noi cristiani intanto ci crediamo. Crediamo che è una promessa per noi. Maria brilla “come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino” (Lumen Gentium 68).
Per capire l’Assunzione, così Benedetto XVI diceva, dobbiamo guardare alla Pasqua, il grande mistero della nostra Salvezza, che segna il passaggio di Gesù alla gloria del Padre attraverso la passione, la morte e la risurrezione. Maria che ha generato il Figlio di Dio nella carne, è la creatura più inserita in questo mistero, redenta fin dal primo istante della sua vita, associata in modo del tutto particolare alla passione e alla gloria del suo Figlio. L’Assunzione al cielo di Maria è pertanto il mistero della Pasqua di Cristo pienamente realizzato in Lei. Ella è infinitamente unita al suo Figlio risorto, vincitore del peccato e della morte, pienamente conformata a Lui. Ma l’Assunzione è una realtà che tocca anche noi, perché ci indica in modo luminoso il nostro destino, quello dell’umanità e della storia. In Maria contempliamo quella realtà di gloria a cui è chiamata tutta la Chiesa” (Angelus 15.08.2012)
Non sappiamo come e quando accadrà, ma siamo certi che, come lei, anche noi raggiungeremo la pienezza della nostra esistenza, che anche il nostro corpo non cadrà nel nulla.
Non siamo, infatti, destinati inesorabilmente alla morte, che incute paura e sconforto, ma attraverso di essa parteciperemo alla nuova creazione quando saranno nuove tutte le cose (Ap 21).
Questa certezza passa attraverso Maria, vera stella di speranza che ci apre la strada verso Gesù.
Ella è stata la prima creatura condotta oltre se stessa. La sua Assunzione è segno sicuro per noi tutti. Come lei, anche tutta la realtà cosmica, nel suo evolversi misterioso e affascinante, sarà proiettata oltre se stessa per raggiungere pienezza, essendo chiamata alla ricapitolazione in Cristo.
Nella situazione della storia umana, sperimentata talvolta come un viaggio in mare burrascoso, in cui non mancano dolore, sofferenza, odio e divisioni, abbiamo bisogno di una luce di speranza che ci renda capaci di vivere l’armonia con gli altri uomini, con il creato.
Abbiamo bisogno di scoprire il capolavoro di Dio e la preziosità di ogni cosa creata. Tutto merita rispetto, custodia, cura, amore. Tutto merita sguardo contemplativo e amoroso.
Maria ci ricorda che siamo chiamati a sacralità, a scoprire la sacralità di ogni vita, a rispettare ogni uomo segno vivente della sapienza divina.
Siamo chiamati a essere certi della presenza di Dio in noi, nella convinzione che siamo proiettati verso un futuro di bene, al di là delle nostre contraddizioni e defezioni.
Con Vivere In siamo convinti della sacralità cosmica e crediamo alla realizzazione del bene universale, oltre le “sofferenze del tempo presente”.
Chiediamo a Maria la forza di vincere ogni sconforto e di adoperarci alacremente per rendere attuale con la nostra fede e il nostro impegno, nell’oggi della nostra storia, la realizzazione della bontà e della concordia verso tutti.