Quaresima 2023 | Mercoledì della seconda settimana

Il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo popolo privilegiato.

Quando Mosè vide la montagna piena di fuoco e nutrì il desiderio di accostarsi al mistero avvertì la voce del Signore che gli parlava e gli dava le istruzioni necessarie. È sempre il Signore colui che prende l’iniziativa ed invita tutti ad accostarsi a lui. “Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed affaticati ed io vi ristorerò”. Tutti siamo invitati a salire sulla Montagna anche per ascoltare e vedere le meraviglie della sua bontà e comprendere quello che egli vuole da noi. La legge della Montagna è chiara: non ammette dubbi, perplessità, indugi. Esige che si sia misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace. La misericordia ci fa capire che bisogna evitare ogni egoismo: la scalata deve essere condotta in cordata. La purezza di cuore ci fa capire che per guardare le cime bisogna avere uno sguardo acuto e profondo, un cuore che non ammette compromessi. Non c’è tempo per dividersi sulla montagna. Ogni occasione, invece, è buona per stare sempre uniti ed essere pronti a soccorrere chiunque si trovi in difficoltà. C’è ancora di più. Le asperità della scalata della Montagna rendono sempre più difficile il cammino. L’etica di Gesù mette a confronto gli opposti. Gesù dice che non si possono servire due padroni. Gesù dice che i suoi discepoli saranno condotti anche davanti ai tribunali. Il mondo, invece, con le sue concupiscenze, è sempre la forza distraente per la scalata. Gesù elogia coloro che saranno perseguitati a causa della giustizia e coloro che saranno insultati e perseguitati a causa del suo nome. Quel Nome riesce scomodo a molti! Scalare la montagna delle Beatitudini significa saper dichiarare: “Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo” (Gal 6, 14). Quando si sapranno superare le asperità più difficili e si riuscirà ad esclamare: “D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo”, la scalata sarà perfetta.

Non aspetterò che siano altri a mettermi alla prova sulla fedeltà a Cristo. Gli sarò fedele oggi anche se dovessi subire oltraggi, incomprensioni, condanne. Non mi lascerò distrarre dalle seduzioni di gloria, di potenza, di onore che il mondo mi offre e la mia carne desidera.

Cammino quaresimale tratto da “Quaresima: fissare lo sguardo in Gesù di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein

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