La prima tappa del dolore
La prima sosta nel cammino verso la Pasqua di Risurrezione è oggi a Betlemme ove Tu, Gesù, nascesti povero e fosti accolto dai poveri.
Il Dio ricco di grandezza e potenza, incommensurabile e inafferrabile, non disdegnò di nascere da una donna, Maria, che era nata senza peccato originale.
La divinità si incarnò nell’umanità senza peccato perché in seguito si sarebbe addossato il peccato del mondo per liberarlo da esso.
Betlemme, piccola città, si addiceva alla sua scelta di farsi piccolo. Anche la grotta, povera, non disdiceva alla sua grandezza.
Volle farsi povero per arricchire il povero. Ma fu il primo cammino verso la povertà assoluta, preludio della povertà cui fu condannato quando lo spogliarono delle sue vesti e lo crocifissero. Prima lo avevano rivestito di un manto per deriderlo e provocarlo con le loro offese.
Egli, come si era dimostrato inerme a Betlemme, con estrema coerenza con le sue scelte, si dimostrò umile, paziente, sottomesso anche agli scherni e ai maltrattamenti. Il profeta Isaia aveva predetto che sarebbe stato condotto al patibolo come “agnello senza macchia ma che non avrebbe aperto bocca”.
Prima tappa di coerenza col progetto del farsi piccolo, povero, rigettato, calunniato, deriso, condannato. Come non amare un Dio che si è fatto così piccolo per incontrare e penetrare nelle più umilianti bassezze del vivere umano? È proprio vero che, spogliatosi, ci ha vestiti di immortalità e ci ha arricchiti della sua grazia.
Ti ammiro, Gesù vero Dio, umiliato per amore.
Cammino quaresimale tratto da “Sulle tue orme Gesù di Nazareth“ di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein