Si è fatto obbediente fino alla morte.
Per questo Dio l’ha esaltato.
Si svegliarono anche i morti al tripudio di festa. Ed anche il sole si curvò per capirne il motivo. Fu proprio allora che la terra si scosse e tutti gli elementi gridarono l'”Osanna” finale: «Si è fatto obbediente fino alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che é al di sopra di ogni altro nome».
E i morti uscirono dal sepolcro e il centurione corse a battersi il petto. Le gocce del sangue divino avevano purificato la terra e sanato tutti gli uomini.
Era lontano il traditore.
Anche la morte e il peccato, l’odio e l’ipocrisia, l’inganno e l’ingiustizia. Quel grido era il trionfo, il successo, la gloria. Il grido della gloria come sulla culla di Betlemme con un coro più maestoso e più nutrito. Non si erano mossi soltanto pochi pastori o pochi magi ma tutta la terra aveva un nuovo nome: Cristo, Salvatore.
Poi quando, a sera, lo deposero dalla croce per rinchiuderlo nel sepolcro gli uomini non si accorsero che deponevano nelle viscere della terra il seme imperituro della loro stessa risurrezione.
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo!
Nicola Giordano, “Quaresima – intimità divina”, Edizioni VivereIn, 1986