La Donna del Golgota
Gesù doveva portare a compimento tutto quello che di Lui avevano preannunziato i profeti. Particolarmente Isaia aveva detto: «Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori… Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità» (Is 53).
Maria, certamente, conosceva bene quella profezia. Tante volte se l’era ripetuta durante gli anni vissuti con Gesù sotto lo stesso tetto.
Ora toccava alla Madre assistere al compimento della totale immolazione. Non poteva e non doveva venir meno in quel momento e non per garantire una assistenza momentanea ma per vivere pienamente associata nella continuità del mistero per il quale giovane donna era stata scelta, per garantire la continuità del mistero. «Col concepire Cristo, generarlo, nutrirlo, presentarlo al Padre nel tempio, soffrire col Figlio suo morente in croce, cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, coll’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime» (LG n. 61).
Non abbiamo, Madre,
la forza di stare al passo con Gesù
che sale il monte Calvario
per essere crocifisso.
Spesso appesantiamo la sua croce
con i nostri peccati.
Insegnaci, Madre, la via del puro amore
verso Gesù, il Figlio tuo adorato!