Messaggio di Amore – Settimana Santa

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Settimana Santa

Questa settimana non vogliamo considerarla come la settimana conclusiva di Quaresima.

Vorremmo definirla, invece, la prima settimana del nostro credere in Gesù, il Figlio di Dio, Salvatore.

Sotto questa luce noi Lo vogliamo vedere, e soprattutto vogliamo credere in Lui, il Figlio di Dio, venuto sulla terra per essere la Luce nuova del mondo intero. Forse il mondo non Lo riconosce come l’unica e vera Luce. Né tanto meno crede totalmente nella sua risurrezione.

Tanti altri prima di noi sono morti ma noi non riusciamo mai a vederli, e ad abbracciarli con amore.

Tutte le persone che ci hanno preceduto, nel mondo intero, noi le crediamo immerse nel grande mistero di Gesù, il Salvatore, che ha risuscitato dalla morte i primogenitori: Adamo ed Eva. Tutti sono uniti al mistero di amore di Gesù il Nazareno, nato da Maria, pienamente Figlio di Dio, Fratello e Sposo dell’intera umanità.

L’annuncio della Pasqua non si limita nell’ascoltare il suono delle campane della chiesa dove i cristiani si raduneranno.

L’annuncio della Pasqua, che anche noi vogliamo rivivere, è sempre collegato al momento della chiamata che parte da noi verso il Risorto e dal Risorto verso di noi. È la Festa della grande novità, non ancora pienamente conosciuta e vissuta. Difficilmente quanti leggeranno questo scritto potranno dire a se stessi o a tutti gli amici ciò che secondo la tradizione orientale, i cristiani ripetono: “Christos Anesti”, che significa “Cristo è Risorto”. Con questo nostro messaggio di Pasqua anche noi vorremmo gridare al mondo intero la certezza del “Anesti”, cioè “Gesù è Risorto” e aggiungere con l’apostolo Paolo la frase stupenda della sua fede: “Vivo io, ma non io, in me vive Cristo”.

È la Festa della nostra nuova vita, sempre con la speranza e la gioia che tutti quelli che credono in Gesù, il Figlio di Dio, ma anche tutti quelli che non credono alla sua divinità, tutti quelli che ancora non lo amano e non lo adorano possano giungere a vera fede, cioè alla vera e assoluta novità dell’essere di ogni uomo.

Ciascuno di noi è e deve diventare “conforme a Gesù, il Risorto”, Maestro, Vita, Amore di nuova esistenza.

Vogliamo ripetere, l’annuncio che proprio Gesù affidò alla donna di Magdala: “Vai a dire a tutti che Cristo è Risorto”.

È questo il motivo di festa, di gioia, il segreto della nuova esistenza: Cristo è Risorto. Gli uomini, anche i morti di un tempo, appartengono tutti indistintamente al sommo ed unico Dio.

Noi abbiamo il dovere e il compito dato dal Risorto agli Apostoli: annunciare per tutto il mondo la sua risurrezione. Non vorremmo altro nella nostra vita. Questo annuncio dovrebbe risuonare nel mondo intero, anche nella natura, nel cosmo, in tutti e in ciascun uomo, dovunque vivente e comunque credente in Dio, Somma Potenza, Sommo Amore, Somma Bontà. Dovremmo anche noi considerarci esistenti, credenti, agenti, apostoli del suo unico e totale Essere.

Se un giorno l’umanità giungerà a questa fede e a questo amore in Gesù, il Nazareno Risorto, potrà dire di se stessa: “Christos, Anesti”, Cristo è il Risorto. Ogni uomo, l’umano essere “ha preso il nome della nuova esistenza che è la Risurrezione”.

Per questo la Pasqua, segno e garanzia di Amore divino per l’uomo, non è cessata, anche se ognuno di noi si interroga sul futuro della propria esistenza e del mondo nel quale vive.

È veramente Pasqua il nostro oggi e il nostro domani, come il vivere, l’agire, il parlare, l’operare di Gesù il Nazareno. Forse aspettiamo una nuova religione o un nuovo messaggio, o una civiltà tutta nuova e maggiormente amabile di quella di oggi?

Dovremmo essere certi che non c’è un giorno migliore di quello in cui Gesù fu messo in Croce, quando anche gli Apostoli andarono via, forse atterriti o rattristati o delusi. Gesù è veramente l’Unico, Essenziale, Sublime, Futuro dell’umanità.

Ci auguriamo di radicarci in questa realtà. Vorremmo con quanti leggeranno questo proclama di Risurrezione, che il mondo intero, illuminato dalla luce del volto di Cristo, con i segni bene evidenti della sua morte e risurrezione, possa giungere a credere, adorare, amare, seguire Gesù che si lasciava chiamare Figlio dell’uomo, Amico, Salvatore, Sposo dell’intera umanità.

A quanti ci leggeranno vogliamo annunziare: “Questa è la nostra fede. Questo è il nostro amore verso Colui che ci chiama per nome e ci ripete che Egli è il Risorto per l’universo intero”.

Nicola Giordano

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