Quaresima 2023 | Giovedì della terza settimana

Solo la preghiera vince Dio (Tertulliano).

L’insegnamento che Gesù oggi ci dà lo ricaviamo da un colloquio segreto ed indiretto che si svolge tra lui ed una povera donna. Il momento del colloquio silenzioso è, senza dubbio, il colloquio più profondo e convincente. Gesù non ama mai lo spettacolo e legge nel profondo del cuore. La povera donna di cui si parla nel Vangelo di Matteo (9, 20-22) è quella che da dodici anni era ammalata non di una malattia che tutti potevano vedere ma di una malattia segreta, penosa e lunga. Solo lei conosceva la sofferenza intima che durava da dodici anni. Nella profondità della sua fede e nel segreto del suo amore pensava: “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”. È chiaro: bisogna toccare Gesù. Non si può vivere distaccati, separati, divisi da lui. Per vivere bisogna stare in lui. Per guarire bisogna toccarlo. La donna non aveva ancora parlato e ancora non era riuscita a toccare Gesù ma il Signore: «Si voltò, la vide e le disse: “Coraggio, figliola, la tua fede ti ha salvata”. E in quell’istante la donna guarì». La fede! È difficile definire la fede. È difficile dire: “Io ho fede”. Non è neppure facile incontrare qualcuno in cui avere fede! La fede vera è quella che si deve avere verso il Signore che è presente ma non si vede, è onnipotente e tace, è buono ed apparentemente lascia scorrere il male, è vivo e non si fa vedere né toccare. Occorre avere fede in lui presente e vivo, grande e misericordioso, sempre pronto ad amare tutti. Occorre avere fede quando si è ciechi e non si scorge nulla, quando si è sordi o non si ha più nulla da poter spendere per vivere. Occorre una fede incrollabile, forte, serena, gioiosa. Occorre la fede unica nell’Unico che si chiama Gesù. Poi non bisogna mai voltarsi indietro né indugiare nel seguirlo o compiere quello che Egli comanda o chiede. La navigazione impossibile del cervello umano e la pesca difficile del cuore triste e povero vengono sempre coronate da successo, se si ha fede. A riva, difatti, egli fa tirare la “rete piena di pesci”. Il suo amore è ricchezza infinita.

Cancellerò dalla mia vita i miei idoli e le mie statue d’oro per stabilirmi solo nella certezza che Tu solo Signore mi metti in pace ed io posso anche vincerti con la mia preghiera.

Cammino quaresimale tratto da “Quaresima: fissare lo sguardo in Gesù di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein

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