In tutta la vita di Gesù sulla terra grande protagonista è la folla. Fin dal momento del discorso sul monte delle Beatitudini è presente la folla. Gesù parla a ciascuno nel segreto della propria coscienza; parla sempre a tutti; parla alla folla che non ha pastore. È sua l’esortazione a dire sul tetto quello che si ode nell’orecchio. Dio, infatti, non ha parlato solo ad un popolo ma a tutti ha rivelato le sue meraviglie.
Nel racconto del banchetto presentato dall’evangelista Matteo, come nel racconto della moltiplicazione dei pani raccontato dall’evangelista Giovanni, ritorna il tema della folla. Il messaggio è pari alla proposta ed è conseguenza della sua offerta. Tutti in “comunione” con lui e con la Santissima Trinità.
Dalla folla noi passiamo alla Chiesa, folla di credenti, umanità intera, protesa verso la conoscenza e l’amore verso Gesù. Il grande mistero di Gesù, infatti, si conclude con il suo incontro con tutta la Chiesa, quella celestiale e quella terrestre nella gloria del Padre e nel compimento del piano divino. In questo modo la passione, morte e risurrezione di Gesù, diventano il momento storico di enorme importanza. Il piano annunziato da tutti i profeti si compie in pienezza nel momento in cui Gesù offre se stesso come autentico ed unico pane di vita immortale. Tutti gli uomini hanno, in questo modo, rivestiti degli abiti della fede e dell’amore, la possibilità di nutrirsi del vero pane che dà la vita eterna, il pane disceso dal cielo.
È sempre indispensabile porre Gesù al centro della propria vita. Centro insostituibile, inalienabile, inconfondibile, unico, eterno, vitale. Con grande fede gli diciamo: “Sazia la mia fame e sete di te, Signore. Fa’, o Signore, che l’umanità dal deserto possa ascendere sul monte della tua eccelsa dimora mangiando te, pane di vita eterna”.
Cammino quaresimale tratto da “Cammino Quaresimale – Dimensione Eucaristica“ di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein