Le attese offerteci da Dio
Non è un sogno velleitario sperare di raggiungere o stabilire maggiore intimità con l’amato Signore.
L’amore, di per sé, è la forza attraente che spinge a ricercare la persona amata anche attraverso sentieri inesplorati. Nessuno può dichiararsi esperto come nessuno può ritenersi appagato per quello che ha compiuto.
Con l’apostolo Paolo potremmo e dovremmo dire che aspiriamo a conquistare Cristo come Egli ci ha conquistati.
Quando il Signore Gesù propose al giovane, che gli chiedeva cosa dovesse fare per entrare nel regno dei cieli, di vendere tutto per poi seguirlo, certamente non alludeva ai beni materiali.
L’apostolo Paolo dice che Gesù si spogliò della sua divinità ed indossò la umanità facendosi servo di tutti.
È evidente che l’amore di conformità esige che ci si spogli di tutto quello che si possiede come cosa propria per rivestirsi degli abiti, delle abitudini, degli usi e costumi dell’altro. È quanto dovremmo fare con Gesù se aspiriamo alla intimità di amore con Lui.
I santi hanno parlato di “morte per amore” per significare l’anelito ad essere con Cristo o come Cristo. Ed è giusto.
Sempre Paolo afferma: “È giusto che io diminuisca e che Cristo cresca in me”.
Diminuire, morire, vendere tutto possono sembrare mete irraggiungibili o anche al di fuori della portata umana. Ma l’amore non ammette limitazioni.
Con Gesù, poi, vale la legge che non si può vivere nel compromesso e che non si può servire a due padroni. È giusto e sarebbe molto bello se io riuscissi a dirgli una volta per sempre: “Amo soltanto te, voglio soltanto te; Tu solo mi basti”.
Spalancami la porta del tuo amore, Signore Gesù. Fuori c’è freddo e miseria. Voglio essere come Tu sei.
Cammino quaresimale tratto da “Sulle tue orme Gesù di Nazareth“ di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein