La solennità dell’assunzione al cielo di Maria Santissima quest’anno ha un sapore particolare.
La maggior parte delle persone pensa al 15 agosto come al “ferragosto”, cioè alla festa d’estate in cui potersi riposare e divertire, allontanandosi dalle città e dagli ambienti di lavoro e riversandosi nei luoghi di villeggiatura e di svago. È normale che sia così.
Soprattutto quest’anno, il bisogno di evadere, di allontanarsi, di esorcizzare i timori e le paure è più forte del solito, anche con il rischio di dimenticare o di eludere le esortazioni alla vigilanza e alla prudenza. Si avverte, comunque, quasi in contraddizione, il riaffiorare continuo dei timori e
delle incognite che turbano la serenità e che fanno presagire sofferenze e difficoltà.
Sono pochi coloro che pensano al 15 agosto come alla solennità, alla festa in cui Maria Santissima indica all’uomo il suo vero destino e gli svela il significato più profondo della esistenza, mentre addita prospettive di luce. Si tratta di una ricorrenza che è una sintesi tra la dimensione religiosa e
spirituale e quella squisitamente antropologica e umana.
Certo, i cristiani di tutto il mondo, in questo periodo di solitudine e di sofferenza, hanno pregato più intensamente la Madre dei dolori e si sono rifugiati quotidianamente sotto il suo manto di protezione.
La devozione a Maria ha però un significato molto profondo e la solennità della Assunzione ce lo ricorda. Maria infatti, è stata la prima creatura umana, discepola di suo Figlio, a raggiungere la piena configurazione, a vivere la trasfigurazione con suo Figlio Gesù.
E con lei tutti gli uomini nella storia hanno avuto la possibilità di seguirla in questo cammino.
Infatti, come dice l’apostolo Paolo, se tutta la creazione geme e soffre come nelle doglie dl parto, è altresì vero che la stessa creazione attende la piena manifestazione, mentre partecipa alle sorti della umanità.
Al di là delle personali convinzioni di fede, o della consapevolezza di questo itinerario, la realtà vera è che con Maria tutta l’umanità, tutto il creato sono orientati a una speranza di bene.
Per questo la comune destinazione richiede la custodia e la cura.
Maria è segno sicuro di speranza per ciascuno di noi, per coloro che soffrono, per coloro che attendono un futuro migliore, per coloro che vogliono e si adoperano per la giustizia, la pace e l’amore.
E’ segno sicuro di speranza per tutto il creato redento e santificato da Gesù Cristo perché raccoglie e orienta ogni desiderio di bene.
Di qui la certezza che questa “festa”, nel cuore dell’estate è autentico spazio di senso e di “riposo” vero per ogni affanno e timore.
Marisa Parato – Presidente Movimento “Vivere In”