Festa della divinizzazione dell’uomo – 2017

La dignità del vivere

Solennità dell’annunciazione
Festa della divinizzazione dell’uomo

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Il Movimento di Spiritualità “Vivere In”, il 25 marzo celebra una grande festa che chiamiamo “Théosis”, a significare la festa della divinizzazione dell’uomo.

Nella Chiesa questa festa coincide con la celebrazione liturgica dell’Annunciazione, giorno dedicato alla visitazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria, la umile donna scelta per essere la Madre del Figlio di Dio incarnatosi sulla terra.

La stessa data sta a significare il realizzarsi dello straordinario evento nella storia umana. La verità ce la chiarisce l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani: “Tutti coloro che Dio ha conosciuto nella sua prescienza, li ha predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo” (Rm 8, 29).

L’annunzio dell’Angelo alla Vergine Maria è la comunicazione e il compimento del progetto di Dio Padre. Tramite l’invio del suo Arcangelo a Maria di Nazareth, Dio comunicava all’uomo la novità essenziale del suo essere in ogni tempo e luogo.

Maria veniva ad assumere il ruolo di “nuova Eva”. Con lei l’umanità sarebbe entrata nella dimensione da sempre voluta da Dio come compimento del suo progetto: “nuova immagine umana del Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo”.

Con la sovrumana bellezza della “Donna, Maria di Nazareth”, l’onnipotente Dio realizzava il progetto di rendere l’uomo somigliante al suo Unigenito. Quella “donna”, come l’avrebbe chiamata il Figlio da lei nato per noi, in tutto uguale al Padre, nella comunione piena con la Triade divina, fu scelta come vera Madre.

Il Figlio, protagonista di questo compimento nella storia umana, nell’intera umanità, si presentò non sotto gli abiti divini ma sotto quelli umani.

Il “Nazareno” svelò all’umanità il Padre, vero, unico Dio e chiamò quella Donna, per Lui Madre terrena, come Colei che sempre ama pienamente il suo stesso Dio e Padre.

Da quella data e da quell’evento gli uomini conobbero e cominciarono a capire che la loro esistenza deve essere a “immagine vera del Dio vero, fattosi anch’Egli uomo”, a immagine e somiglianza di Gesù. L’umanità può dichiarare di possedere la garanzia che la sua esistenza è orientata alla “configurazione” a Gesù.

Quel giorno, coincidente con la “storia vera dell’umanità”, quando la Donna Maria concepì e generò l’Unigenito Figlio di Dio, è la esternazione della divina Potenza, è il “principio dell’eterno ed immenso Amore” da Dio dispiegato sulla storia umana. Il Figlio, vero Uomo, nella pienezza del progetto divino, diventa certezza del compimento del piano divino per ogni uomo.

Di questa storia, di questa realtà si deve prendere consapevolezza per incamminarsi nella dimensione umana divinizzata. È la realtà chiamata “Théosis”.

Ogni uomo, nella dimensione di “antropos”, uomo di carne, deve diventare “Logos”, “sicut Deus”, pienamente conforme al Gesù di Nazareth, Figlio di Dio.

Il Logos fattosi carne, estese la sua missione e il suo progetto sull’intera umanità, perché questa potesse conoscere, credere, imitare la sua vita di Uomo. Egli fu crocifisso per essere Redentore e Salvatore dell’intera umanità.

Questa Festa, eccellente e unica, non vogliamo celebrarla come gli uomini celebrano altre feste. È l’unica Festa che interessa il mondo, da sempre, nella sua pienezza e universalità. Comprende la espansione della storia inimmaginabile ma profonda della intera Triade divina nell’uomo, la singolare e vera storia umana segnata dalla “Donna Madre di Dio e Nuova Eva”, la fisionomia e identità di ogni uomo associato nella “Théosis” disposta da Dio.

La Festa, celebrata insieme a tutti, credenti e non credenti, riscopre e ripropone la dignità del vivere dell’uomo nello sconfinato mistero dell’“indiarsi” attraverso la Donna-Madre di Dio, nel Figlio suo e nell’eterna Triade divina. Gesù di Nazareth, Fratello dell’uomo, Unigenito divino, si offrì come incantevole e misteriosa Potenza divina, unico e totale amore a Dio, creatore dell’intero universo.

Il termine “Théosis” spiega l’evento, il grande piano di amore che interessa l’intera umanità.

Noi vogliamo proporre di celebrarlo come Festa della divinizzazionedell’uomo. Lo stesso attributo, i grandi santi Padri della Chiesa, l’hanno rivolto alle potenze celestiali, delle quali ci sentiamo partecipi. Bene augurando a tutti.

Nicola Giordano

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