Non domandiamo a Maria di Magdala cosa vide nel giardino dove era stato sepolto Gesù all’alba del primo giorno dell’era nuova iniziata con la sua risurrezione.
Non domandiamo a studiosi e scienziati che ci chiariscano ogni particolare dell’evento della risurrezione già avvenuta e che segnerà la fine ultima dell’intera esistenza umana.
Non chiediamo agli Apostoli, i primi testimoni della risurrezione, chi ha infuso nel loro cuore e nella loro mente fiducia e certezza fino al compimento del loro martirio, dopo la fuga ed il tradimento sulla croce.
Rivolgiamo la domanda umile ma profonda al nostro spirito.
E’ proprio vero che noi crediamo in Gesù risorto che ci ha redenti e che è perennemente vivo e intercede per noi presso il Padre?
Se qualcuno ancora oggi non lo ha visto, né udito, né toccato, non si soffermi a guardare verso il cielo o ad invocarlo da lontano. Il Signore risorto è qui, con noi, su ogni strada di questo nostro mondo apparentemente distante da Lui.
“Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”
Ce lo ripete l’Apostolo che non lo vide in terra ma che proprio in terra lo conobbe con la sua scienza e lo amò con tutte le sue forze.
“Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con Lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dall’amore di Cristo?… Nessuna creatura potrà separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù nostro Signore” (Rm 8, 31 ss.).
Questo giorno, il giorno del Risorto Signore, è il perenne giorno che non si oscurerà mai nella nostra vita.
(don Nicola Giordano – “Gloriarsi in Cristo con Paolo – Cammino Quaresimale; Edizioni VivereIn, 2009)