Quaresima 2020 | Mercoledì Santo: il giorno della delicatezza affettiva

“E’ giunto il momento, ed è questo in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità” (Gv 4, 23-24).
E’ questo il giorno della delicatezza affettiva.

Quando pensiamo ai veri adoratori di Dio, il nostro pensiero rivolge la sua attenzione allo Spirito Santo. Fra le tre Persone della Santissima Trinità c’è sempre intimità affettiva che è unità di amore, connaturalità divina ed unica.

L’uomo che ha ricevuto intelligenza per capire, volontà per agire, cuore per amare, libertà per ricercare le mete più ambiziose dell’azione divina nel mondo intero, deve diventare adoratore del vero Dio che è Amore.

Bisogna dare maggiore concretezza al desiderio di giungere alla concorporeità e alla conseguineità con Gesù mangiando il suo Corpo immolato e bevendo il suo Sangue versato.

Forse in questo giorno gli Apostoli chiesero a Gesù dove voleva che si mangiasse la Pasqua. La risposta di quel momento è sempre molto chiara. Non potremo adorare Dio, Spirito e Verità, se il nostro cuore sarà gretto, meschino, orgoglioso, presuntuoso, vanitoso e se la nostra mente sarà chiusa ed ottusa. La Donna, Madre, Maestra ci guida nella preparazione e nella consumazione della cena pasquale.

Dove vuoi, Gesù, che si prepari per te il nostro Banchetto di nozze? Va bene se preparo la mensa dell’umiltà e della purezza?

(don Nicola Giordano – “Gloriarsi in Cristo con Paolo – Cammino Quaresimale; Edizioni VivereIn, 2009)

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