Quaresima 2023 | Sabato della terza settimana

Non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo.

Cosa dire e cosa pensare delle invocazioni che si elevano al Signore e delle offerte a lui presentate da cuori immondi? Cosa dire della doppia vita che spesso l’uomo conduce nell’intimo di se stesso? La Parola di Dio è sempre molto esigente. Gesù, parlando alla folla, un giorno disse: “Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla sua bocca rende impuro l’uomo!” (Mt 15, 10). L’insegnamento di Gesù è sempre rivolto alla interiorità più profonda dell’uomo. L’uomo vale per quello che è e porta in sé, non per quello che manifesta e compie. Questa norma evangelica contrasta con la mentalità commerciale degli uomini. Per costoro, infatti, solo ciò che è bello e appetibile, ciò che è forte, ricco, potente, ciò che produce progresso e benessere ha un valore. Il resto non vale, come non vale il povero, l’anziano, il malato. Gesù, invece, presenta altri valori. Esorta a fare l’elemosina in segreto (Mt 6, 2). Esorta a pregare in segreto (Mt 6, 6). Esorta a digiunare in segreto (Mt 6, 18). Esorta ad abbandonarsi alla Provvidenza (Mt 6, 25). Gesù capovolge tutti i valori umani ed insegna alla folla a regolarsi in coerenza ai suoi principi. Dio vive nel silenzio e vede nel segreto e, mentre si può avere l’impressione che non veda l’agire dei suoi figli, Egli invece pesa e giudica i sentimenti più intimi di ciascuno prima ancora che si manifestino o prendano consistenza nelle opere. “Signore, tu mi scruti e mi conosci. Tu sai quando mi alzo e quando mi corico. I miei pensieri ancora non sono manifesti ma tu già li conosci tutti”. Per seguire Gesù non bisogna essere “diversi” ma bisogna tendere alla coerenza estrema di vita. Giustamente quello che sta all’esterno di noi non può nuocerci. La iniquità, quando esiste, è sempre un prodotto degli uomini. Dio non è l’autore del male ma del bene. Invece l’uomo, che pure ha capacità creative di bene, spesso usa del suo cuore e della sua mente per produrre negatività. Il creatore del male non è Dio ma Satana. E Satana è la impurità interiore che l’uomo alimenta, coltiva, favorisce con arte subdola.

Lotterò le tentazioni interne più che quelle esterne, convinto che se produco il male non è perché ne sono costretto ma perché mi piace. Il male che poi compio si riversa negativamente su quanti mi stanno intorno.

Cammino quaresimale tratto da “Quaresima: fissare lo sguardo in Gesù di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein

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