I racconti evangelici ci dicono che quando nacque Gesù c’erano molte tenebre nel mondo.
Ancora oggi, dopo la risurrezione di Gesù, ci sono molte tenebre nel mondo. Forse ci sono molte tenebre nel nostro cuore, nella nostra mente, nella nostra vita.
Gesù è sempre l’atteso di tutti i popoli: ieri, oggi, sempre.
E’ Colui che è venuto. E’ Colui che verrà. E’ il sempre presente e vivo. Il mondo intero vive sempre l’attesa di intimità, di comunione, di fusione.
Su di noi e sul mondo intero, risuona, cade l’ammonizione dell’apostolo Paolo: “Sono inescusabili coloro che, pur conoscendo Dio, non gli hanno offerto gloria né gli hanno reso grazie come a Dio” (Rm, 1, 21).
Interroghiamo noi stessi se abbiamo accolto e come abbiamo accolto i vari inviti che Gesù ci ha rivolto. Non fermiamoci a giudicare il tempo presente fissando lo sguardo sulle nuove realtà. Fermiamoci ad esaminare la nostra condotta di vita, se come autentici cristiani noi diamo gloria e rendiamo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Il nostro cammino quaresimale potrebbe rimanere lettera morta e potrebbe maggiormente diventare tenebra se non ci apriamo definitivamente alla luce.
Chiediamoci: conosciamo veramente Gesù?
Lo adoriamo profondamente?
Ci stiamo sforzando di essere totalmente come Lui?
Adoperiamoci a raggiungere la comunione con Gesù.
Comandami, Gesù, di venire sempre da te, mentre barcollo e vacillo!
(don Nicola Giordano – “Gloriarsi in Cristo con Paolo – Cammino Quaresimale; Edizioni VivereIn, 2009)