Quaresima 2020|Domenica delle Palme: Gesù a Gerusalemme

E’ il giorno che ricorda il primo decisivo inizio di quel doloroso ma salvifico compimento del piano di redenzione voluto dal Padre e compiuto da Gesù.
Siamo associati al suo corteo mentre idealmente ci trasferiamo nella Gerusalemme del nostro io personale. Della Gerusalemme divina noi siamo abitanti e figli.

Di Gerusalemme, casa di Dio, non ricordiamo né vogliamo ricordare i dati storici. Vogliamo, invece, rimeditare le parole pronunziate da Gesù su Gerusalemme: “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le sue ali e voi non avete voluto!” (Lc 13, 34).

La storia di Gerusalemme oggi è anche la nostra storia. Tanti figli continuano ad uccidere i profeti mandati da Dio. Ogni uomo, nel piano di Dio, risulta come casa, tabernacolo, santuario, tempio, tenda in cui Dio ha posto la sua dimora. Ogni uomo può chiamarsi Gerusalemme e rivivere i sentimenti più profondi di Gesù.

Tutti possiamo gloriarci dei titoli datici da Dio come creature appartenenti al Figlio suo. Tutti dovremmo gloriarci di appartenere al gruppo di coloro che, all’ingresso di Gesù a Gerusalemme, osano distendere i tappeti per l’accoglienza trionfale. I tappeti della fede, dell’onestà, della purezza, della sincerità, dell’amore. Di questi tappeti ci hanno parlato i profeti; Gesù stesso, dandoci l’esempio di una realtà di vita nuova, quella da Lui vissuta ed insegnataci, ci invita a diventare nuovi, generosi, puri. Gridiamogli con amore il nostro “Osanna la Figlio di Davide!”

A te lode, onore, gloria, nostro Re e Fratello!

(don Nicola Giordano – “Gloriarsi in Cristo con Paolo – Cammino Quaresimale; Edizioni VivereIn, 2009)

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