Carissimo Padre,
ci rivolgiamo a Te, come di consueto, in prossimità della Pentecoste, per esprimerti, ancora
una volta, la nostra gratitudine per il tuo ministero, per la tua testimonianza di vita.
È nella tua identità di sacerdote essere come Gesù, sua immagine viva in mezzo ai fratelli,
suo continuatore nella relazione con Dio e con i fratelli.
Per questo ti diciamo grazie e ti dimostriamo la nostra stima.
In questo nostro tempo ancora attraversato da guerre insensate, da violenze, ingiustizie,
aggressioni che si continuano a perpetrare contro la dignità della persona umana, il tuo ministero
sacerdotale è un faro di speranza, di verità, di giustizia.
Il tuo essere accanto, infatti, ad ogni uomo, donna, giovane, ragazzo con la tua amabilità e il
tuo servizio paterno e fraterno, rende più leggera la fatica del vivere quotidiano.
Donando, poi, Gesù nell’Eucaristia e manifestando la sua Misericordia ti poni come strumento
di salvezza.
L’umanità, anche se non lo sa, o non ti accoglie o ti rifiuta, ha bisogno di Te.
Noi tutti abbiamo bisogno di Te nel cammino dei nostri giorni a volte difficile e pieno di
ostacoli; altre volte fatto di pericoli, contraddizioni, cadute; altre volte ancora segnato da solitudini,
sofferenze, povertà di ogni tipo.
Insieme, realizzando comunione, condivisione, solidarietà, ascolto reciproco, come popolo
di Dio in cammino, siamo certi di contribuire a una società rinnovata e più giusta.
Insieme, vivendo la dimensione della fraternità più autentica e dimostrandola concretamente
ogni giorno possiamo trasformare le relazioni, intessendole di amore e di donazione.
Come ci ha insegnato Gesù. Come ce la trasmettono gli Apostoli.
Preghiamo per te.
Invochiamo lo Spirito Santificatore affinché ti rafforzi, renda più feconda di santità la tua
vita e più efficace la tua presenza tra di noi.
Fraternamente ti porgiamo il nostro saluto mentre ti chiediamo di benedirci e di benedire
tutti quei fratelli che hanno bisogno di luce.
Marisa Parato
Presidente “Vivere In”