La solennità dell’Immacolata Concezione, che la Chiesa festeggia l’8 dicembre, offre più spunti di riflessione.
Il primo riguarda Maria la Madre di Gesù, dono di Dio all’umanità, custodita immune- fin dal primo istante del suo concepimento- da ogni macchia di peccato.
Su di lei rifulge la vocazione di tutti gli uomini, scelti prima della creazione del mondo, come dice l’apostolo Paolo, “per essere santi e immacolati”.
Infatti, in lei risplende la dignità di ogni essere umano, sempre prezioso davanti al Creatore e a tutti gli altri uomini.
Siamo esortati, pertanto, a vivere con irreprensibilità e trasparenza nella società e in mezzo agli altri.
Il secondo riguarda ogni uomo, credente e non credente, in cui c’è il desiderio di essere accolto come dono, come persona, e a essere considerato come realtà sacra. Infatti, ogni storia umana è storia preziosa e unica e, quindi, sacra. Perciò richiede grande rispetto.
Tutti, così, sono chiamati, dall’intimo della propria coscienza, alla tutela della vita di ciascuno e di tutti.
Ora, in Maria, la Immacolata si realizza la sintesi tra la bellezza della vita umana e la verità dell’amore.
Una vita di dono e di amore sconfinato: questo è Maria per i cristiani.
L’amore e la verità dell’esistenza umana: questo è l’intimo segreto di ogni cuore.
Tutti siamo chiamati a sconfiggere il potere dell’odio, della violenza, della divisione, perché nessuno può sacrificare l’uomo per altri interessi o scopi individuali.
Tutti siamo chiamati a costruire e ricostruire il senso del bene comune, a volere una pace duratura, a farsi dono l’uno per l’altro.
Maria Immacolata ce lo ricorda e, come Madre, ci invita ad ascoltare l’anelito umano più profondo.