?? SOLENNITÀ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA | FESTA DEL DONO

In questi giorni “natalizi” sono diversi i sentimenti che accompagnano e accomunano le storie personali di ciascuno. Se, da un lato, avvertiamo il bisogno di una serenità che si esprima nelle “tradizioni” alle quali siamo abituati, dall’altro, invece, sentiamo l’urgenza di dover re-impostare il nostro modo di guardare l’altro, che a tratti sembra un “pericolo” da tenere lontano, a tratti un “fratello” da volere ricevere in dono.

Proprio nei momenti che svelano la precarietà del vivere emerge quanto di più arcano e vero abiti le profondità dell’animo umano. Ogni momento critico, fosse anche spirituale, è un appello al quale farsi trovare presenti.

È impressionante quanto sia grande il desiderio del nostro cuore di avere qualcuno che si prenda cura di noi. È altrettanto incredibile la spinta di questo stesso cuore a trascendersi e a superarsi, per raggiungere qualcosa di sempre più grande, di sempre più totale, di sempre più eterno.

Quando Platone nel Simposio descrive la nascita e la vita di Eros, si sofferma sulla sua natura bipolare (nato da Penia, povertà e bisogno, e da Poros, energia vitale nell’ottenere ciò che ricerca attraverso ogni tipo di espediente): questa lo spinge a cercare in maniera spasmodica di possedere e a continuare a desiderare ancora dopo aver trovato.

Una cosa è certa: Eros non può vivere senza l’altro, ma niente lo potrà mai appagare realmente, perché dopo aver consumato ciò che ha conquistato non riuscirà a fare di sé stesso un dono per l’altro.

In questi giorni sarebbe bellissimo scoprire che il nostro bisogno di amore può essere appagato donando amore. Noi siamo convinti che ogni ricerca di amore sia, in realtà, una ricerca dell’Amore che si è già fatto dono. Nessun amore è vero se non si fa evento d’amore nella storia degli amanti.

Maria, Immacolata nella sua concezione, diviene un segno offerto alla ricerca dell’Amore. Non è sufficiente ammirarne i “meriti”; in lei c’è una promessa già mantenuta da parte di Dio: quella del dono di un amore capace di trasformare noi in dono per gli altri.

L’ingresso dell’Amore nella sua vita, rendendola bella e immacolata, apre una finestra sulla novità assoluta di Dio: l’amore che si è manifestato in Gesù. Egli, Gesù, è il realismo inaudito dell’amore di Dio che è sempre imprevedibile.

Entrando nel mondo, come generosità e pro-esistenza assoluta, Egli manifesta all’umanità intera la via dell’amore autentico, che si dona incondizionatamente. È questa la nuova e radicale esperienza di amore a cui è chiamato l’uomo.

Il coraggio di accettare questa misura di amore ci renderà totalmente e interamente appagati, felici, perché fatti dono per gli altri.

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