Solennità dell’Annunciazione del Signore | Festa della Divinizzazione dell’uomo – 25 Marzo 2021

Entrando nel mondo, Cristo dice:
“Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato”
(Eb 10,5)

Eccelso è l’uomo nel suo anelito di libertà infinita, di realizzazione piena, di profonda trascendenza.

L’eccellenza della sua dignità trae origine dal “soffio” divino, comunicatogli nell’atto creativo.

Nella sua libertà, poi, l’uomo sperimenta che, nella misura in cui è capace di riconoscere l’altro come essenziale per la sua realizzazione, la sua dignità si esprime in pienezza.

L’uomo e la donna, in altri termini, scoprono gradualmente che non possono essere pienamente se stessi se non in relazione all’altro.

Tale consapevolezza si infrange tuttavia, costantemente, contro il muro della paura di quell’altro da sé che pure si vorrebbe unito a sé. Questa tensione tra l’uno e i molti, tra identità e alterità, che l’uomo da sempre sperimenta, nel momento storico che stiamo faticosamente vivendo potrebbe trasformarsi in un’occasione.

Il riconoscimento infatti della fratellanza tra diversi, quale motore per un sano e reale rinnovamento della comunità umana, si presta alla promozione di un dialogo tra culture e tradizioni religiose differenti che non va assolutamente sprecato.

Il punto di incontro non consiste in un generico sentimento, il quale manifesta tutta la sua incoerente provvisorietà nelle acque del Mediterraneo, sulla rotta balcanica e dietro i muri che rimarcano i confini degli Stati. Il progetto di nuova umanità, tanto desiderato in campo filosofico e religioso, riparte solo dal coraggio di pensare la persona umana come pro-posta e come pro-getto.

La fede cristiana, che valorizza tutto ciò che è autenticamente umano, trova solo in Cristo, l’Uomo perfetto, Colui che porta a compimento l’uomo. Egli non è un semplice ideale da imitare, ma la realizzazione già compiuta del vero significato dell’essere persona.

Il suo ingresso nel mondo, nel grembo di Maria Santissima, costituisce il punto di incontro definitivo tra l’uomo e Dio, in quanto tutta la sua vita autenticamente umana, dal suo concepimento fino al compimento pasquale, racconta storicamente che l’essenza di Dio è relazione e dono d’amore; che l’essenza dell’uomo è quella di essere dimora della potenzialità divina,  per ciò stesso, un essere aperto alla relazione e al dono.

In Gesù la relazione e la dedizione all’uomo peccatore è essenziale al punto da coincidere con la salvezza dell’uomo.

Eppure, proprio lo stile di questo amore assolutamente libero e il desiderio di essere uno con l’uomo non possono che trovare la loro origine nell’Amore di un Altro, il Padre. In Gesù essere il Figlio dell’Amore significa rendere l’uomo e la donna veri figli.

Il sogno della fratellanza è davvero la pro-posta e il pro-getto di vita vera, di vera figliolanza, di vera divinizzazione: il sogno di Dio per ogni uomo!

Buona festa.

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