Grazie, Signore, per il corpo che ci hai dato.
Sono tutte molto belle le opere che Dio ha fatto. Sublime l’acqua, nella sua freschezza e nella sua ricchezza. Preziosa l’aria, nella sua forza di vita. Incantevoli gli astri, quali mondi di immensa perfezione. E meravigliose sono tutte le altre creature, piccole e grandi, nella loro varietà e nella loro utilità. Tutto è bello, tutto è grazia.
L’uomo, creato per ultimo, è la creatura eccellente, perché è la vera “meraviglia” di Dio, il suo compiacimento. Nell’uomo Dio ha profuso i tesori più belli, quali l’intelligenza, la libertà, la forza di amare, l’anelito del bene, la gioia del sorriso, la bellezza del perdono.
E il corpo dell’uomo, in tanta ricchezza, è soltanto un involucro? Tutt’altro, il corpo è elemento essenziale. Questi doni eccelsi sono nel corpo, combinati e coordinati per produrre felicità. Bisogna allora mortificare il corpo? Sì, certo, per preservarlo e custodirlo nella sua originaria bontà. È da sciocchi bruciare, sciupare, o anche far deteriorare, colpevolmente, tanta “meraviglia”.
