LA PIENA DI GRAZIA
Entrando da lei, l’angelo disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio». (Luca 1, 28-30)
Quando l’angelo, mandato da Dio, disse a Maria: «Sei piena di grazia», non volle significare altro che «sei preziosissima davanti a Dio». Cos’è la grazia se non la vita stessa di Dio, tutta la sua grandezza, il suo splendore, la sua ricchezza, la sua gloria, la sua potenza, la sua magnificenza? Cos’è la grazia se non Dio stesso che muove, riempie, sorregge ogni cosa? La definizione che Maria dette di se stessa, dopo l’elogio dell’angelo, fu ben altra: «Io sono la serva». Ed era vero! Soltanto serva era Maria! Come noi tutti, d’altronde, come tutte le creature umane, anche le più eccelse! Cosi quando una creatura è consapevole di essere serva e vive ed agisce da serva, allora Dio discende e la affranca, la rende libera riempiendola totalmente di Sé. Scaturisce da quel connubio la «piena di grazia», che è soltanto Maria. Anch’io, Madre, voglio ammirarti e amarti e lodarti nel tuo splendore.
Itinerario Mariano tratto da “Con Maria amabile Maestra” di don Nicola Giordano – Edizioni Vivere in