Messaggio di Amore – Seconda Settimana di Quaresima

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Seconda Settimana di Quaresima

Continuiamo a seguire il nostro cammino quaresimale. Dall’inizio lo abbiamo definito come un cammino di gioia o gaudio pieno.

Non vogliamo trascurare l’antica tradizione che ci invita a convertirci. La vera conversione significa rafforzare la identità e vivere la comunione. Vogliamo scandire il nostro cammino sulle orme di Dio che è amore.

A Gesù di Nazareth, denominatosi “figlio dell’uomo”, i discepoli chiesero di far conoscere quel Padre di cui Egli spesso parlava, narrando prerogative ed esigenze. Egli rispose: “Chi vede me, vede il Padre che mi ha mandato”.

Per questa sua dichiarazione di essere “Figlio” di Dio, fu condannato.

Anche nel momento della sua condanna, il Nazareno ripeté questa affermazione. Ma non gli credettero. La folla, comunque incredula, avendo intuito che le autorità civili e militari non avrebbero trovato nelle sue affermazioni motivi validi di condanna, previsti dal codice giuridico, decise di denunciare Gesù come l’uomo capace di sconfiggere e di lottare la potenza dell’epoca.

Pilato rimase perplesso quando, avendo constatato che in Gesù non c’erano reali motivi di accuse politiche o militari, abbandonò il “figlio dell’uomo” nelle mani di coloro che lo avevano denunciato come nemico di Cesare e di voler distruggere le leggi del tempo, difendendosi dal rischio di essere considerato anch’egli nemico del potere di Roma.

Gesù, proclamatosi figlio dell’uomo, fratello e amico anche dei più poveri, appare in realtà come il vero Messia, come colui che sconvolge tutte le dinamiche del potere politico, civile e religioso.

Per noi Gesù rimane quel “figlio dell’uomo” che ci parla del Padre che ama tutti con amore infinito e gratuito.

Ricordando le meraviglie di amore compiute da Gesù, abbiamo proclamato questo cammino di Quaresima come il momento del Gaudio o della Festa, il tempo della corsa veloce verso Gesù, “uomo vero”, l’unico vero Re di pace, di amore, di giustizia, l’unico e vero salvatore del mondo intero.

Stiamo nella seconda settimana di Quaresima.

Stiamo vivendo i giorni con un ritmo incalzante. Il nostro Re di pace e amore vuole essere sempre presente fra noi, stare dalla nostra parte per liberarci dalle schiavitù di quanti seguono altre divinità.

Noi sappiamo che Egli, pur potente e immenso, non fa affidamento sulle armi dei potenti. Le sue armi sono quelle della giustizia, dell’amore, della benevolenza, della misericordia. Da sempre si proclama Re di pace e senza nulla abbattere e distruggere, potenzia tutti e tutto.

La fine o la condanna che gli imposero, fu quella di denudarlo totalmente e condannarlo.

L’umanità non cessa oggi ancora di denudarlo e rinnegarlo come Dio. Molte altre divinità sono state create e amate dagli uomini e rivestite di abiti umani.

Noi siamo certi che quel Gesù di Nazareth era ed è il vero uomo, Figlio di Dio, venuto sulla terra a dare la dimostrazione che Dio è anche il Padre nostro, il Padre che ama tutti gli uomini, pur appartenenti a varie religioni o sostenitori di ideali diversi dai nostri.

Stiamo cercando di percorrere lo stesso cammino che Gesù ha compiuto da sempre e per sempre.

Quaresima dunque è il tempo della gioia grande. Il Figlio dell’uomo, Gesù di Nazareth, propone a noi, figli dell’uomo, di proclamarci figli di Dio dopo aver ascoltato e seguito il suo insegnamento.

La nostra vita deve diventare perfetta conformità e identificazione con la sua vita. Un uomo può chiamarsi veramente cristiano se è e si comporta in tutto come Cristo, il Messia potente che ha cambiato l’intera umanità e vuole una storia, una civiltà nuova: essere “uomini come Lui”, uomo nuovo, Signore di pace, di amore, di giustizia, di comunione unica con tutti gli uomini e sempre.

Il cammino quaresimale ci esorta ad essere sempre più attenti e pronti a ripercorrere tutto il cammino umano, etico, sociale, politico del Figlio dell’uomo, Gesù di Nazareth.

Questo è il nostro cammino quaresimale.

Non stiamo parlando di riti, proclami e cerimonie proposti come progetti di nuovi stili di vita.

Noi vogliamo vivere pienamente lo “stile di vita di Gesù”: vero Dio e vero Uomo. Da soli non possiamo giungere ad essere dei.

Non lo siamo e non lo saremo mai.

Aderendo pienamente a Lui, ai suoi insegnamenti e al suo stile umano di vita, potremo giungere alla piena connaturalità, non nelle sembianze umane o negli atteggiamenti di vita sociale: “Chi vede me, vede il Padre”. Ideale sommo, anelito umano, progetto divino e nostro, è poter ripetere la frase di Gesù a partire dall’oggi: “Chi vede me vede Cristo”, alla pari dell’apostolo Paolo che affermò:

“Vive in me Cristo”.

La nostra aspirazione è che il Figlio dell’uomo, il Figlio di Maria nato e concepito per opera dello Spirito Santo, vero Figlio di Dio, diventi unico nostro modello.

Ricordiamo almeno alcune delle sue regole, quelle che riteniamo più adatte a noi, per viverle con il gaudio grande della Quaresima.

Nicola Giordano

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