Non regni più il peccato nel nostro corpo mortale, sì da sottometterci ai suoi desideri.
Il banchetto nuziale ci interessa non per la fastosità della cerimonia ma per la sublimità dell’evento. Le nozze che vengono celebrate sono le nozze inattese ed insperate anche se sempre l’uomo ha sognato e continua a sognare il giorno del suo connubio con Dio. Perché non si creda ad una eccezionalità di eventi riservati a pochi privilegiati il Vangelo, riportando la storia dei vari banchetti, ci presenta la realtà della folla degli invitati costituita dai poveri che giacciono lungo la strada e la realtà di molti banchetti che si svolgono in casa di peccatori. In ogni banchetto c’è sempre il momento della grande intimità. Così è ad esempio il giorno dell’incontro di Gesù con Zaccheo “capo dei pubblicani e ricco” (Lc 19, 1). I pubblicani erano, di professione, gli esattori delle imposte e venivano di solito odiati dalla folla a causa della loro esosità. Nella vita di Zaccheo avvengono vari cambiamenti. Il primo è quel suo desiderio sincero e profondo di vedere Gesù. Quando manca questo anelito non si può sperare nulla. Nonostante le sue personali difficoltà, Zaccheo viene ammesso alla festa dell’incontro con Gesù che propone una vita nuova. Coscientemente e liberamente egli decide la restituzione del quadruplo. L’incontro con Gesù deve trasformare tutta la vita. Si deve passare dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla terra al cielo. Si deve incidere profondamente nel proprio spirito; si deve diventare creature nuove stabilendosi in quella semplicità e purezza di vita che viene richiesta da Gesù come premessa di vera comunione. È legge per tutti.
Mi sto interrogando dimensione quadruplo che devo restituire a Dio e ai fratelli. A Dio per non avergli dato gloria. Ai fratelli per non avere dato amore. Signore, aiutami a ristabilire armonia con Te e con i fratelli!
Cammino quaresimale tratto da “Quaresima: fissare lo sguardo in Gesù“ di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein
