Quaresima 2023 | Domenica della quarta settimana

Il ricordo di Te, Signore, è la nostra gioia.

Quando si perde la memoria o quando non si vogliono ricordare i momenti belli vissuti durante la vita è evidente che lo spirito dell’uomo si incupisce e si cade vittima del pessimismo o si cede alla depressione. L’ingordo e lo sciocco si lasciano andare nelle dimenticanze, ansiosi di godere sempre di più. Il saggio, invece, non si rattrista mai di nulla. Sa scorgere il bene in ogni cosa e, soprattutto, sa sempre ricordare e vivere nella memoria dei grandi benefici che ha ricevuto nella sua vita. Sommamente benefico con l’uomo è il suo Creatore Dio che, nel suo sconfinato amore, ogni giorno, ogni istante, lo invita a sedersi a mensa con lui e a condividere la grandezza delle sue ricchezze. Egli, il Signore Dio, ogni giorno offre all’uomo il cibo dell’esistenza. Molti, però, non hanno il cibo per nutrirsi. Quelli che possono e devono spezzare il pane con i fratelli, pur potendo, sono i grandi denigratori di Dio perché permettono che si gridi contro di lui come se Egli non si prenda cura degli affamati e degli indigenti. Per ogni grido di fame o di sofferenza Dio chiederà conto agli uomini. Dio c’invita al suo banchetto. Ci è molto caro pensare a Dio come nostro ospite. Egli chiama, invita e imbandisce la mensa con grande abbondanza. “In pascoli ubertosi Egli mi fa riposare e ad acque tranquille mi conduce per amore del suo nome”. Riviviamo il ricordo di alcuni momenti conviviali vissuti da Gesù con gli uomini. La prima mensa imbandita dal Padre è quella delle nozze del suo Figlio. Quelle nozze e quel convito ci svelano una dimensione di universalità. Dio non è mai una persona di parte. Dio è uno solo e non ci sono assolutamente altri dei. Il Dio unico è il sommamente buono, giusto, santo; è il Padre che si prende cura di tutti, indistintamente. Gli uomini non hanno ancora capito questa prima nota della convivialità universale. Stranamente, continuano a parlare di varie religioni, di vari dei, di varie chiese. Gli uomini, purtroppo, si dividono su Dio e non arrivano a riconoscersi tutti, indistintamente, presenti nell’unico Dio. Quando un cristiano dice di credere nell’unico vero Dio, che è il Padre di Gesù, offre un motivo di maggiore credibilità perché il Dio di Gesù Cristo è il Dio sommo, il Dio dell’Amore sommo ed universale. L’amore universale come principio, legge di vita, garanzia di sussistenza, fondamento di giustizia, uguaglianza e fraternità. Un cristiano deve credere nel Dio unico e vivere la fraternità universale. Ma è proprio vero che un cristiano vive la universalità della sua fede e del suo amore? Il primo banchetto preparato dal Signore è questo: sedersi tutti a mensa con lui, convincersi che Egli vuole realizzare il connubio, le nozze di tutta l’umanità col Figlio suo. Come non accettare l’invito e come non adoperarsi perché l’unica sala si riempia di tanti invitati?

Vivrò oggi ed ogni giorno di mia vita come vigilia di nozze. Dio mi invita al banchetto nuziale del Figlio suo con me.

Cammino quaresimale tratto da “Quaresima: fissare lo sguardo in Gesù di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein

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